L’urgenza e l’emergenza: cosa sono e come riconoscerle

Vi sono situazioni in cui il tempo è particolarmente prezioso per ottenere i migliori risultati. Non sempre però si tratta di eventi che espongono al pericolo di vita o di danni permanenti, e per questo è importante capire la differenza tra urgenza ed emergenza.

Definizioni

Per definire l’urgenza e l’emergenza (come per la gravità) è indispensabile il concetto di esito che, in ambito sanitario, si riferisce alle «modificazioni delle condizioni di salute prodotte nei destinatari dagli interventi sanitari». Se l’esito in gioco è la sopravvivenza del paziente, quindi sono compromessi i parametri vitali, e se occorrono interventi immediati per garantirla, si parla di emergenza; quando, invece, occorre un intervento pronto, ma non immediato (dilazionabile nel tempo) si parla di urgenza.
La distinzione, dunque, risiede nei tempi di intervento necessari (ore, per quanto riguarda l’urgenza, minuti, per quanto riguarda l’emergenza) e, ovviamente, presuppone una valutazione “tecnica”. Chi non sia un addetto ai lavori, nell’incertezza, farà comunque meglio a propendere per la prima ipotesi e chiamare soccorso immediatamente. La valutazione, di competenza infermieristica, segue il metodo detto Triage, viene fatta in Pronto Soccorso e prevede per l’Italia quattro codici contrassegnati da colori.
Questa distinzione in codici associati a colori, utilizzata in quasi tutti i Paesi europei, nel nostro Paese è codificata dal Decreto 15 maggio 1992 del Ministero della Sanità: i termini critico e criticità, in questo contesto, sono usati nel senso di «condizioni (…) per cui, al minimo variare di uno dei parametri che lo determinano, segue un effetto di notevole portata» (definizione del Dizionario Garzanti) che, nel caso in questione, è la morte o un danno grave.

Come riconoscere le due condizioni

Per riconoscere in modo adeguato l’urgenza/emergenza, ovviamente, occorrono una diagnosi o, almeno, una o più attendibili ipotesi diagnostiche. Tuttavia, anche per i non addetti ai lavori è possibile fare una distinzione sommaria fra situazioni urgenti e situazioni non urgenti, ovviamente privilegiando, nel dubbio, la possibilità di una falsa urgenza. Un primo criterio è la sofferenza del paziente o la presenza di lesioni evidenti (perdita di coscienza, amputazioni o grandi emorragie e così via), tuttavia non sempre l’urgenza (come pure la gravità) si manifesta in questo modo.
Altri elementi da considerare sono le caratteristiche individuali e lo scenario in cui si manifesta l’evento. Quanto più, infatti, lo stato individuale e l’ambiente/situazione in cui si trova la persona che sta male sono legati al rischio di specifici danni, tanto più è probabile che tali danni si siano verificati. Se si tratta di probabili danni che richiedono un trattamento tempestivo per evitare un esito grave o comunque indesiderato, allora si produce una situazione di urgenza.
Alcune manifestazioni indicative di urgenza/emergenza :
  • Perdita di coscienza
  • Evidenti emorragie
  • Impossibilità di respirare
  • Lesioni evidenti di organi importanti (occhi)
  • Impossibilità di urinare con vescica piena
  • Crisi convulsiva
  • Forte dolore al torace accompagnato da sudorazione e/o perdita di coscienza
  • Dolore molto forte (soprattutto se non scompare immediatamente)
  • Folgorazione, qualora il soggetto non si riprenda prontamente.
  • Soffocamento per inalazione di un corpo estraneo