Agorafobia: cause, sintomi e strategie efficaci per superare la paura degli spazi aperti

Immagina di trovarti in coda alla cassa de supermercato oppure nella piazza di una grande città, piena di gente. Sono situazioni normalissime, che ci capita di vivere quotidianamente.

Eppure, mentre la vita scorre intorno a te, senti un’ansia strisciante insinuarsi nel tuo petto.

Il tuo cuore comincia a battere sempre più forte, lo senti rimbombare nelle orecchie. Hai il respiro affannoso, come se avessi fatto una lunga corsa. Ma sei fermo, immobile, come paralizzato da una paura irrazionale.

È così che si sente chi soffre di agorafobia.

In questo articolo, scritto in collaborazione con i professionisti del Centro di psicologia e psicoterapia a Roma Prati Il Filo di Arianna, esploreremo le radici dell’agorafobia, affronteremo i suoi demoni e forniremo  strategie concrete e supporto emotivo per superare questa paura debilitante.

È il momento di rompere le catene della paura e abbracciare una vita senza limiti.

Agorafobia: cos’è

Di solito, se ne parla come della paura degli spazi aperti: la parola “agorafobia”, infatti, viene dal greco “agora” che significa “piazza” e fobos cioè “paura”.

Ma questo disturbo è molto più complesso e sfaccettato di così.

L’agorafobia è più precisamente un’intensa paura provata in situazioni o luoghi nei quali si teme di non riuscire a fuggire facilmente oppure di non ricevere l’aiuto necessario nel caso di un malore dovuto all’ansia.

Si tratta di un vero e proprio disturbo d’ansia, classificato all’interno del DSM 5, il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali nel quale sono elencate le diverse situazioni concrete in cui potrebbe manifestarsi questo disagio.

Secondo il manuale, chi ha sviluppato l’agorafobia potrebbe trovarsi in seria difficoltà quando:

  • deve salire sui mezzi pubblici (che si tratti del vagone della metropolitana, di un treno o di un autobus affollato)
  • si trova in spazi ampi e aperti (mercati, parcheggi, piazze)
  • si trova in spazi chiusi e/o angusti (un ascensore, una stanza molto piccola, l’abitacolo di un’automobile)
  • si trova in situazioni di affollamento (in fila al supermercato o alla posta, tra i fan che partecipano a un concerto, in mezzo ai turisti che sciamano lungo le strade di una città d’arte)

Come sottolineano gli psicologi e psicoterapeuti de Il Filo di Arianna, quando si soffre di un simile disturbo, il terrore che si prova è così forte che può impedirti di vivere appieno.

Disturbi d’ansia come l’agorafobia sono fortemente invalidanti.

Cominci a dire sempre di no quando i tuoi amici ti invitano a uscire. Accampi scuse e giustificazioni, cercando di rimanere a casa. Smetti di viaggiare da solo o di andare a fare una passeggiata in quel parco che ti piaceva tanto, soltanto per non dover affrontare l’ansia e le terribili sensazioni che la accompagnano ogni volta.

Purtroppo, dopo l’esplosione dell’emergenza Covid, i disturbi di questo genere sono in forte aumento, soprattutto tra i giovani.

Sintomi dell’Agorafobia

In questi frangenti, infatti, l’agorafobico avverte un fortissimo disagio che dà luogo a sintomi fisici e psicologici, tipici dell’ansia:

  • palpitazioni causate da un aumento della frequenza cardiaca (battito accelerato)
  • respiro affannoso, senso di oppressione al petto
  • profusa sudorazione, anche in assenza di sforzo fisico
  • tremori
  • mal di stomaco, nausea o altri disturbi gastrointestinali
  • vertigini
  • sensazione di testa leggera

Tutte queste sensazioni sono dovute a uno stato di iper-attivazione del nostro organismo, che reagisce a uno stimolo esterno percepito come potenzialmente minaccioso attraverso una risposta del tipo “attacco o fuga”.

Nel contesto dell’agorafobia, la persona percepisce una minaccia nell’ambiente circostante, anche se tale minaccia può essere irrazionale o eccessiva. Tale percezione innesca il meccanismo di cui sopra, che serve essenzialmente a preparare il corpo ad affrontare un’emergenza, predisponendolo fisicamente al combattimento o alla fuga.

Quindi, il cuore comincia a correrci dentro del petto, battendo a una velocità maggiore, per aumentare la circolazione sanguigna e l’afflusso di ossigeno ai muscoli. I polmoni si allargano e le vie respiratorie si dilatano perché possiamo incamerare più aria. I muscoli si contraggono così da essere pronti a mettersi in movimento mentre sudiamo più abbondantemente per raffreddare il corpo messo sotto stress dalla situazione…

Ogni sintomo fisico, dunque, ha una motivazione quasi “logica” nell’ottica di una risposta “attacco o fuga”.

Il principale sintomo psicologico dell’agorafobia, invece, è una paura intensa e irrazionale, così forte da poter sfociare anche in attacchi di panico.

Quando la paura si trasforma in fobia?

La trasformazione dalla semplice paura in una vera e propria fobia specifica come l’agorafobia è un processo complesso che coinvolge l’interazione di fattori genetici, biologici, psicologici e ambientali.

La paura è una reazione normale a situazioni percepite come minacciose. Quando, però, questa paura diventa eccessiva, persistente e incontrollabile, può svilupparsi in una fobia.

L’agorafobia, in particolare, si presenta quando la paura si associa e viene scatenata da luoghi o situazioni in cui fuggire o ricevere aiuto può sembrare difficile o imbarazzante.

Le cause dell’agorafobia: perché ho così tanta paura?

Le cause dell’agorafobia sono spesso complesse e multifattoriali. Tra i fattori che possono contribuire troviamo:

  • Predisposizione genetica
  • Imprinting comportamentale
  • Disturbi d’ansia preesistenti
  • Fattori neurobiologici

Alcune persone possono ereditare dalla propria famiglia una predisposizione.  La ricerca, infatti, suggerisce che il nostro corredo cromosomico possa influenzare l’agorafobia, rendendoci più o meno vulnerabili allo sviluppo di un simile disturbo d’ansia.

In che modo?

I geni possono contribuire in diversi modi. Alcune variazioni genetiche, per esempio, possono rendere una persona più sensibile agli stimoli ansiosi o meno in grado di regolare efficacemente la risposta all’ansia.

Occorre sottolineare, però, che sebbene il nostro DNA abbia un certo peso nella questione, esso rappresenta soltanto uno dei fattori in gioco.

È solo un tassello in un quadro più grande.

L’ambiente gioca un ruolo significativo nello sviluppo dell’agorafobia. Eventi stressanti, traumi o esperienze negative possono attivare la predisposizione genetica, contribuendo allo sviluppo del disturbo. Ma possono anche influenzare la formazione di paure e comportamenti evitanti, divenendo degli inneschi del problema.

Inoltre, alcune alterazioni nella chimica cerebrale, come un’eccessiva sensibilità all’adrenalina o altri neurotrasmettitori, possono contribuire all’insorgenza dell’agorafobia.

Come si guarisce dall’agorafobia. Consigli pratici per superare la paura e ricominciare a vivere

Superare l’agorafobia richiede un approccio graduale e sistematico. Ecco alcuni suggerimenti pratici per cominciare un percorso di rinascita, liberandosi dalla paura:

Imposta obiettivi graduali: Inizia a piccoli passi, procedendo in modo graduale, esponendoti via via sempre di più alle situazioni che temi e che ti provocano ansia.

Ad esempio, potresti iniziare con brevi uscite in luoghi meno affollati e successivamente, dopo aver preso coraggio e confidenza, approcciare situazioni in cui sono presenti più persone;

Applica delle tecniche di rilassamento: esistono numerose tecniche, dalla respirazione profonda alla meditazione, passando per la mindfulness, che possono essere utilizzare per gestire l’ansia nei momenti difficili. Con un po’ di pazienza ed esercizio, tutti possono beneficiare di buoni risultati.

Sul sito www.filodiariannapsicologia.it potrai trovare alcuni contenuti utili a questo scopo, come un articolo dedicato al rilassamento muscolare progressivo e un video di rilassamento guidato, che potrai utilizzare ogni volta che avrai bisogno di trovare sollievo dai sintomi ansiosi;

Coinvolgi le persone che hai accanto: Parla con amici, familiari o membri di gruppi di supporto della tua esperienza con l’agorafobia. Non vergognarti di quello che provi. L’isolamento può peggiorare il disturbo, quindi è importante riuscire a costruire intorno a sè una rete di supporto, rendendo partecipi le persone che ami del percorso che stai facendo per stare meglio;

Accetta le ricadute: È normale incontrare difficoltà e ostacoli durante il percorso. Accetta le ricadute come parte del processo e cerca di portare a valore queste esperienze, traendone il massimo per il tuo percorso di guarigione;

Rivolgiti a un professionista della salute mentale: la psicoterapia è un elemento chiave nella gestione dell’agorafobia. Un terapeuta specializzato può aiutarti a identificare i pensieri irrazionali, modificare schemi di comportamento disfunzionali e affrontare gradualmente le situazioni che temi, supportandoti e dandoti il sostegno necessario.