Tecarterapia: i vantaggi e gli usi, spiegati da un fisioterapista

Sentendo parlare di tecarterapia per uso fisioterapico abbiamo chiesto informazioni al dottor Valerio Esposito, di Fisio Expo Napoli, un esperto di questa pratica. Ci ha dato tantissime informazioni che possono essere davvero utili a chi vorrebbe sperimentare questa tecnologia!

Dottor Esposito, partiamo dalle basi. Cos’è la tecarterapia?

La tecarterapia è una stimolazione elettrica dei distretti corporei sottoposti a traumi, infiammazioni, problemi osteoarticolari e dei tessuti molli scheletrici o muscolari. Si tratta di un riscaldamento dei tessuti a partire dal loro stesso potenziale termico, tramite un elettrodo capacitivo e uno resistivo, che stimola la riparazione delle cellule e il turn-over di quelle più danneggiate.

In quali ambiti è possibile utilizzarla?

In realtà sono tantissimi. Andiamo dal recupero degli atleti dopo gli infortuni fino al trattamento delle patologie ortopediche, reumatologiche, vascolari. Si può usare anche dopo la chirurgia per stimolare la rigenerazione dei tessuti e delle cicatrizzazioni e in medicina estetica. Uno degli usi più interessanti è invece quello della riduzione del dolore, per l’appunto nella medicina del dolore.

I pazienti che più beneficiano del trattamento sono le persone con cervicalgia, tendiniti, epicondiliti, tunnel carpale, lombalgia o lombosciatalgia, fratture ossee, edemi di liquido da ritenzione o linfedema.

Quali sono gli effetti?

L’effetto di riscaldamento dei tessuti produce un immediato sollievo dalle condizioni dolorose, migliora la microcircolazione (importantissima per la rigenerazione dei tessuti, perché a maggior afflusso di sangue dovuto all’aumento di temperatura corrispondono più nutrienti necessari alle cellule) e drena i liquidi in eccesso che si sviluppano nel corpo in caso di infiammazione dei tessuti.

Ci sono controindicazioni, o persone per cui non è consigliata?

Non ho mai riscontrato controindicazioni o effetti collaterali nei miei pazienti. La tecarterapia inoltre non è assolutamente dolorosa, e una seduta può durare tra i 20 e i 60 minuti a seconda del problema da trattare.

Raccomando invece cautela nell’uso del trattamento su:

  • Donne incinte (non perché l’uso in quanto tale sia pericoloso, ma perché se dovesse esserci qualche conseguenza imprevista i farmaci da poter usare sono molti meno di quelli possibili per persone non in gravidanza)
  • Persone con problemi di sensibilità al calore, perché la macchina scalda i tessuti e dobbiamo essere in grado di sentire la temperatura per tararne la potenza ed evitare danni tissutali
  • Persone con tumori maligni, per le possibili interazioni con le terapie farmacologiche e il generale stato di debolezza del corpo
  • Malati di patologie arteriose non compensate dalle cure
  • Chi usa un pacemaker o un dispositivo per la somministrazione elettronica dei farmaci

In che modo la tecarterapia è diversa dalle altre tecniche?

La grande differenza è nella fonte di calore utilizzata. La tecarterapia amplifica il calore che le cellule produrrebbero già da sole, in autonomia: semplicemente sfruttiamo meglio il loro potenziale a fine terapeutico.

Con ultrasuoni, laser ed elettroterapia è invece la macchina a produrre calore, che si trasmette alle cellule. Si tratta di tecnologie comunque molto utilizzate e assolutamente sicure ed efficaci, ma dal meccanismo di funzionamento differente.

Il trattamento più diverso da questi è invece la magnetoterapia, che impiega onde elettromagnetiche ma non aumenta la temperatura della zona trattata: un completamente differente metodo di approccio al problema.