Febbre: i bollori del corpo

A qualcuno bastano 5 lineette per sentirsi a terra, ad altri 38,5 °C non fanno un baffo. Ma perché viene la febbre?

L’aumento della temperatura corporea è scatenato da diversi fattori. La febbre si manifesta soprattutto: 
    • come fenomeno collaterale a malattie infettive;
    • quando si distruggono delle cellule corporee (infortuni, ulcere);
    • quando si introducono nell’organismo proteine non prodotte dal corpo;
    • come reazione allergica;
  • in caso di disturbi ormonali o di malattie dell’apparato immunitario;
  • in caso di estrema stanchezza;
  • in condizioni di caldo torrido;
  • successivamente a una prolungata esposizione ai raggi solari;
  • come effetto collaterale di certi farmaci;
  • in caso di lesioni all’ipotalamo.

In tutti questi casi, sono i pirogeni a scatenare le difese del corpo, aumentandone la temperatura e le difese immunitarie.

Quando si parla di febbre?

Alcuni ritengono di poter parlare di “febbre” soltanto a partire dai 38 °C, tutto il resto dovrebbe essere considerato un mero innalzamento della temperatura. Pur non esistendo una definizione univoca, una cosa è però certa: se si superano i 41 °C, la febbre rappresenta un serio pericolo.

La temperatura corporea

Non tutte le parti del corpo hanno la stessa temperatura: normalmente, gli organi metabolicamente attivi del tronco presentano una temperatura di 37 °C, mentre pelle, braccia e gambe hanno una temperatura compresa tra i 23 e i 32 °C.

Durante la giornata, la temperatura corporea varia di soli 0,6 °C. Se il valore minimo è solitamente registrato nelle prime ore del mattino, il valore massimo si misura tra le 16 e le 20.

La normale temperatura corporea è di 37 °C entro la cavità orale, mentre nel retto sale a 37,6 °C. In media, la massima temperatura corporea è comunque compresa tra 37,2 °C alle 6 del mattino e 37,7 °C tra le 16 e le 18.

Età e movimento: due fattori importanti

La temperatura corporea dipende in larga misura dal movimento, ecco perché essa dovrebbe essere misurata in uno stato di quiete, a distanza di almeno un’ora dall’attività fisica.

Solitamente, nelle persone anziane la temperatura corporea misura, la mattina, 36,2 °C e, nel pomeriggio 36,6 °C, attestandosi così su valori inferiori rispetto a quelli riscontrati nei giovani. Ne deriva che, nel caso degli anziani, già a 37,5 °C si può determinare la sussistenza di uno stato febbrile vero e proprio.

Per una misurazione corretta…

La febbre può essere rilevata per misurazione orale, cutanea (ad esempio sotto le ascelle o nella piega dell’inguine) o rettale.

I termometri a mercurio sono realizzati prevalentemente in vetro e devono essere riportati ai gradi di partenza per essere riutilizzati.

I termometri digitali a batterie sono invece realizzati in plastica e hanno un sensore di misurazione mediante il quale viene rilevata la temperatura. Essi si usano normalmente per la misurazione in forma orale o rettale. Tuttavia, se si desidera optare per il metodo cutaneo, si dovrà prevedere, oltre che un maggiore tempo di contatto, una possibile lieve imprecisione nel risultato.

Riposate almeno ½ ora prima di misurare la febbre e, durante la misurazione, sedetevi o state sdraiati in atteggiamento rilassato: l’agitazione e la stanchezza contribuiscono a innalzare la temperatura corporea.

Attenzione:

Soprattutto in caso di aumento della frequenza respiratoria, la misurazione orale può registrare sino a 3 °C in meno, in media 0,9 °C in meno, rispetto alla misurazione rettale.

Disinfettate il termometro con alcol dopo ogni misurazione.

Brividi di febbre…

I brividi non sono altro che una reazione alle variazioni della temperatura corporea, la quale viene regolata dall’ipotalamo, sistema di controllo parte del diencefalo.

Il corpo tende ad aumentare la sua temperatura in presenza di uno stato di allerta. In questi momenti si avvertono spesso i brividi, i muscoli sussultano, si trema senza riuscire a fermarsi e si battono i denti. Tutto questo, così come succede quando si ha molto freddo, serve al fine ultimo di scaldare il corpo più velocemente.

… e poi sudore 

Una volta raggiunto lo stato febbrile, esso rimane invariato sino alla trasmissione da parte dell’ipotalamo di un segnale di cessato allarme. A quel punto, la temperatura può di nuovo scendere: il corpo inizia a sudare per eliminare il calore in eccesso e spesso si manifestano ancora i brividi.

Quando la febbre deve essere abbassata

La febbre non deve per forza essere curata. Così come le infezioni, la febbre non è altro che una reazione corporea al moltiplicarsi dei virus. Una temperatura di 39 °C è, infatti, ottima per l’attività dei cosiddetti fagociti, i quali “spazzano via” naturalmente gli agenti patogeni entrati nel corpo.

La febbre deve essere curata: 

  • in caso di temperatura rettale oltre i 39,5° C;
  • in caso di temperatura rettale oltre i 39,5° C e di una notevole compromissione del benessere generale;
  • in caso di temperatura oltre i 38 °C in bambini al di sotto dei 6 anni, i quali hanno già manifestato convulsioni febbrili.

Attenzione:

L’abbassamento della temperatura non sostituisce di fatto la diagnosi e, addirittura, potrebbe contribuire a nascondere pericolosi quadri clinici. Per ogni stato febbrile è quindi opportuno andare a ricercarne le cause.

Quando intervenire immediatamente

Esistono situazioni in cui le misure antipiretiche possono essere di vitale importanza, specialmente quando il paziente è direttamente o indirettamente in pericolo di vita, e, in particolare, in caso di febbre persistente, di colpi di calore, epilessia e altri disturbi del cervello; in caso di angina pectoris e di insufficienze cardiache, soprattutto nei pazienti anziani, nonché nel corso di una gravidanza.

Anche in questi casi, tuttavia, vale la pena di tentare di ristabilire la situazione con misure alternative, che non presuppongano cioè l’uso di medicinali.

Come abbassare la febbre senza medicine

  • Se avete caldo eliminate vestiti e coperte troppo pesanti e adottate piuttosto unabbigliamento e una biancheria leggeri e traspiranti. Spegnete inoltre tutto ciò che produce calore.
  • Bevete per evitare la disidratazione. Non fate impacchi ai polpacci con acqua fredda (acqua corrente).
  • Sì agli impacchi al busto con acqua a temperatura ambiente (20 °C).
  • Se gambe e braccia sono calde, applicate fazzoletti di lino o cotone imbevuti di acqua direttamente sulla pelle dei polpacci o del busto, copriteli con un asciugamano asciutto e cambiateli ogni 10-20 minuti sino a far scendere la temperatura ad almeno 38,5 °C.
  • È necessario prendere provvedimenti immediati in caso di brividi, pelle fredda e abbassamento critico della temperatura. 
  • Un’ora dopo la rimozione dell’ultimo impacco riprovate la febbre.
  • Lavatevi con acqua fredda, aggiungendo eventualmente un goccio d’aceto o miscelando 1/3 di alcol e 2/3 di acqua.
  • Indossate le calze: spesso hanno un’azione benefica.
  • ATTENZIONE: la temperatura corporea dovrebbe abbassarsi. Sospendete qualsiasi trattamento al raggiungimento di 38 °C.

Fate attenzione ai bagni raffreddanti! 

I bambini, gli anziani e gli adulti con problemi vascolari presentano limitate capacità di adattamento in caso di variazione repentina della circolazione, della pressione e della distribuzione del sangue. Anche le migliori intenzioni possono quindi portare questi soggetti in situazioni di difficoltà: dovrebbero evitare i bagni freddi e rivolgersi al medico prima di intraprendere qualsiasi iniziativa personale.

Cosa mangiare con la febbre

La dieta antifebbre deve essere ricca di liquidi, sali e calcio. I due litri di acqua che un adulto in salute dovrebbe bere ogni giorno aumentano, in stato febbrile, di ½ litro per ogni grado centigrado eccedente la normale temperatura corporea.

Fate il pieno di minerali

In caso di elevate perdite di sali causate da vomito, diarrea e febbre alta, diluite ½ cucchiaino di sale da cucina, 50 g di glucosio e un cucchiaino raso di carbonato di calcio in un litro di tè, oppure preparate un zuppa di carote densa e molto salata e bevete dell’acqua minerale ad alto contenuto di sodio.

Per soddisfare il fabbisogno giornaliero di calcio, scegliete alimenti che ne sono ricchi come estratti di carne, verdura, succhi di verdura, legumi, crusca, sostituti del sale, frutta, succhi di frutta, frutta secca e germi di grano. Il tutto deve essere ben speziato e leggero da digerire.

Per assecondare i gusti di chi fa fatica a deglutire, scegliete inoltre tra cibi morbidi come succhi di frutta e verdura, frutta cotta, macedonie, bibite al latte, succhi concentrati, piatti a base di ricotta e creme gelato.

Cosa bere: acqua naturale e minerale, succhi di frutta.