Meteoropatia

La reazione a determinate situazioni atmosferiche è una questione soggettiva.

Sensibili alle mutazioni atmosferiche
La reazione a determinate situazioni atmosferiche è una questione soggettiva. Alcuni disturbi possono acuirsi notevolmente con determinate condizioni climatiche e diminuire se queste persistono, segno che l’organismo si è adeguato.

Un’eccezione tra gli eventi atmosferici è rappresentata dal vento di Föhn, tra i dolori dai reumatismi. Ma non sopravvalutate il tempo: circa un terzo delle variazioni climatiche non ha nessun impatto sulla salute.

La meteoropatia indica il cambiamento delle condizioni fisiche e dell’umore in seguito a forti mutamenti atmosferici. I disturbi possono essere di tre tipi: spossatezza, mancanza di concentrazione, scarso rendimento, tendenza a disavventure e incidenti da una parte; tensione, irrequietezza, nervosismo che può trasformarsi in aggressività dall’altra; infine avvilimento, pessimismo, paura e confusione.

Meteosensibilità
Una malattia cronica, uno stress in seguito a operazioni o ferite o un’età avanzata possono portare a una percezione particolare delle variazioni atmosferiche. Le “malattie predisponenti” possono essere l’asma, un infarto cardiaco superato o vecchie ferite. L’asma può peggiorare, possono verificarsi aritmie cardiache o i dolori di una vecchia cicatrice possono risvegliarsi all’improvviso. Meno frequenti sono crampi, coliche o disturbi digestivi.

Perché si reagisce ai cambiamenti climatici?
Tutti reagiscono ai cambiamenti climatici, ma alcuni non ne vengono condizionati perché l’organismo ha saputo tenere il ritmo e si è adeguato.

È un fatto del tutto naturale che uomini e animali reagiscano in modi differenti ai cambiamenti climatici. La meteoropatia è il risultato dell’azione di due sistemi molto complessi.
Da un lato c’è il tempo, caratterizzato dalla temperatura, l’umidità, il vento, la pressione atmosferica, gli ioni e i fenomeni elettromagnetici. Determinanti per la meteoropatia sono le cosiddette onde atmosferiche, impulsi elettromagnetici naturali riconducibili alle scariche elettromagnetiche dell’atmosfera, prodotte dai fulmini o dall’attrito tra gli strati atmosferici. Alcuni esperimenti dimostrano che questo tipo di onda può condizionare in vari modi la meteosensibilità, perché le onde cerebrali vengono modificate. In ogni caso i soggetti sottoposti ai test non hanno notato alcun cambiamento.
Dall’altro lato c’è il corpo umano con il suo sistema nervoso e ormonale, che con i tessuti e gli organi creano un intricato intreccio. Ma non è ancora chiaro come il corpo reagisca ai fenomeni atmosferici, non essendoci organi sensoriali che percepiscono gli impulsi elettromagnetici, e come nascano le reazioni. Esistono molte teorie a riguardo, molte delle quali sono semplici congetture.

Il sistema neurovegetativo
Gli esperti sostengono all’unanimità che il sistema neurovegetativo potrebbe giocare un ruolo importante. Tra i suoi compiti rientra anche l’adattamento delle funzioni inconsce dell’organismo ai cambiamenti ambientali.

Il sistema neurovegetativo risulterebbe particolarmente sensibile alle variazioni atmosferiche, scatenando un’infinità di reazioni eccessive, quali ad esempio innalzamento o abbassamento della pressione sanguigna, aumento del battito cardiaco o disturbi digestivi. A favore di questa teoria parla un altro aspetto: le tecniche di rilassamento hanno effetti benefici.
Il sistema neurovegetativo è in stretta relazione con l’equilibrio ormonale, che dovrebbe essere l’altro importante apparato influenzato dai cambiamenti atmosferici. Un’osservazione: con il vento di Föhn viene prodotta molta adrenalina, detta anche ormone dello stress.
Anche l’apparato vestibolare dell’orecchio potrebbe avere un ruolo importante, perché registra le variazioni della pressione atmosferica e del numero di ioni dell’aria, come succede con il Föhn.

Tempo e disturbi
Le condizioni atmosferiche possono influenzare, spesso negativamente, i disturbi o le malattie. I dolori causati dalle variazioni atmosferiche compaiono e i disturbi si acuiscono.

Siete meteoropatici?
Di cosa sono responsabili le variazioni climatiche? Degli appuntamenti dimenticati, dei lavori fatti male e naturalmente del mal di testa.

Secondo alcuni studi, un terzo se non addirittura la metà delle persone soffre di meteoropatia, che tuttavia non può essere definita una malattia.
Il problema riguarda soprattutto le persone che vivono in città e che non trascorrono molto tempo all’aperto. Le donne ne sono colpite tre volte più degli uomini, cosa che si potrebbe ricondurre alla maggiore sensibilità e consapevolezza del proprio corpo da parte del genere femminile. Con l’avanzare dell’età, il cambiamento climatico viene avvertito maggiormente ma rimane ancora senza una spiegazione la reazione dei giovani.
Anche la posizione geografica fa la sua parte. Nell’Europa centrale è diffusa mentre nel nord è praticamente sconosciuta. Questo ovviamente non significa che un norvegese, ad esempio, ha una tempra maggiore di un tedesco. Molto dipende dal clima, mitigato dalla presenza del mare. I sintomi riscontrati sono mal di testa, emicranie, perdita di concentrazione e diminuzione del rendimento. Ma potrebbe andare ancor peggio in presenza di malattie predisponenti come reumatismi, asma, disturbi cardiocircolatori, una vecchia ferita o una cicatrice di un’operazione. Il cambiamento climatico può amplificare il tutto fino ad arrivare all’infarto. In questo caso gli esperti parlano di “meteosensibilità”.

Che fare?
Ciò che può essere d’aiuto contro la meteoropatia funziona anche contro la meteosensibilità, che difficilmente può essere superata del tutto ma solo attenuata.

Gli esperti consigliano di tenere, per circa sei settimane, un’agenda della meteoropatia. Confrontate le annotazioni con i bollettini meteorologici per sapere cosa vi può succedere quando si verificano determinati fenomeni atmosferici.
Questo metodo, da un lato, permette di organizzarsi la giornata e di tralasciare tutto ciò che ha procurato qualche dispiacere, dall’altro di fare prevenzione. Tuttavia sarà sempre il medico che dovrà consigliarvi la cura migliore. In natura esiste tuttavia un rimedio molto efficace contro i mal di testa: la melissa, che in un’ora elimina il dolore. Indicato è anche l’estratto alcolico, ma anche tè, vino e birra aiutano. Il motivo: la melissa ha un potere calmante sul sistema neurovegetativo che, come già sottolineato, gioca un ruolo fondamentale nella meteoropatia. Altre piante medicinali molto utili sono il rosmarino, la lavanda, la salvia o l’iperico.

Stile di vita
Questi rimedi sono però solo l’inizio. Se si desidera che i trattamenti abbiano un effetto a lungo termine è necessario modificare le proprie abitudini. La soluzione è ovviamente individuale, perché anche la reazione al clima è diversa da persona a persona.

Tutto dipende da un potenziamento della condizione psicofisica, raggiungibile anche con tecniche attive di rilassamento come il training autogeno, la distensione progressiva della muscolatura in base al metodo Jacobson, il Qi Gong, lo Yoga, tuttavia la scelta è determinata dalle attitudini personali e dal tipo di dolore. Anche l’agopuntura e l’omeopatia portano buoni risultati.
Temprarsi all’aperto con qualsiasi tempo, fare lunghe passeggiate, sauna, doccia alternata calda e fredda, applicazioni Kneipp, pediluvi frequenti.
Trovare piacere in un ritmo vita regolare, perché dà energia.
Dormire a sufficienza: le persone stanche sono più soggette a malattie e anche alla meteoropatia.
Magiare bene: frutta, verdura, cibi ricchi di sostanze vegetali e animali; molti tra i meteoropatici sono obesi.

Che cosa favorisce la meteoropatia:
• stress sul lavoro e nella vita privata;
• situazioni conflittuali irrisolte;
• sonno insufficiente;
• scarso movimento;
• alimentazione troppo pesante;
• troppa nicotina;
• troppo alcol;
• medicinali inutili.