Ematocrito basso: le cause e come affrontare il problema

Quando si parla di ematocrito, si fa riferimento ad uno dei valori del sangue che possono essere desunti facendo una semplice analisi.

Se questi valori sono al di sotto di quelli considerati fisiologici, allora bisogna correre ai ripari. Ma innanzitutto, che cosa è l’ematocrito?

L’ematocrito, chiamato in gergo tecnico Hct, consiste nella percentuale del volume che le cellule figurate occupano nel sangue. Le cellule figurate sono le piastrine, i globuli rossi e bianchi, di conseguenza l’ematocrito permette di capire quale sia la proporzione di dette cellule rispetto al sangue. Misurare l’ematocrito è estremamente semplice; si preleva un campione di sangue dalla vena, quindi il sangue viene trattato per mezzo di un anticoagulante, ed infine viene posto in una provetta.

Le cellule che formano l’ematocrito, più pesanti, si depositeranno sul fondo, e così chi legge l’analisi potrà valutare sulla base di una scala graduata il valore dell’ematocrito.

L’esame dell’ematocrito permette di valutare la grandezza ed il numero di globuli rossi e bianchi, e delle piastrine.

I valori normali di ematocrito variano a seconda del sesso e dell’età. Possiamo comunque individuare alcuni campioni normali di valori di ematocrito:

  • neonato: fra il 55% ed il 70%
  • bambino fino a sette anni: fra 30 e 40%
  • ragazzo fra 7 e 16 anni: fra 30 e 42%
  • donna: fra 38 e 45%
  • uomo: fra 40 e 55%.

Sotto questi valori, si può dire che si ha un ematocrito basso, quindi il numero di piastrine e globuli rossi e bianchi all’interno del sangue è relativamente basso.

Cause dell’ematocrito basso

Le cause dell’ematocrito basso possono essere numerose, e spesso è necessario fare degli esami più specifici per capire se ci sia qualche problema in corso.

In genere ha l’ematocrito basso chi è in gravidanza, specie negli ultimi tre mesi, chi pratica attività aerobiche con un certo impegno, e le donne che soffrono di mestruo abbondante.

L’ematocrito basso però può anche essere scatenato da cause patologiche, come anemia emolitica, carenza di alcune vitamine del gruppo B, tumori, anemia sideropenica, emorragie in atto, cirrosi epatica, insufficienza renale, leucemia, e altre malattie.

Per cercare di individuare al meglio la causa dell’ematocrito basso il dottore può prescrivere esami più specifico come la VES e la PCR che permettono di valutare se sono in corso dei processi infiammatori.

Nella maggior parte dei casi si richiede l’esame del sangue per valutare l’ematocrito se si sospetta che possa essere in corso un’anemia.

I sintomi comuni dell’anemia sono mancanza di fiato, dolore al petto, pallore, freddo, mal di testa, tendenza a svenire, stanchezza, debolezza. L’anemia può essere causata dalla perdita di sangue (dal ciclo all’emorragia), dalla produzione non sufficiente di globuli rossi, dalla distruzione di globuli rossi da parte del corpo.

Tuttavia l’ematocrito basso può anche essere la conseguenza, ad esempio, di uno stato di disidratazione, di leucemia, e di carenze alimentari e soprattutto vitaminiche.

Cosa fare con l’ematocrito basso

Il medico analizza i risultati dell’analisi del sangue per valutare i valori fuori dalla media. Se rileva l’ematocrito basso, la prima cosa da fare è capire la motivazione, se si tratta di una fase o se si ha una malattia del tipo di quelle citate più sopra.

Dopo la diagnosi è necessario capire bene la causa dell’ematocrito basso, ed una volta che la si sia compresa, si può agire di conseguenza impostando una terapia ad hoc.

Se i livelli di ematocrito sono davvero molto bassi, potrebbe essere necessario procedere ad una trasfusione di sangue. Alle donne in gravidanza il medico può prescrivere integratori.

Se non ci sono malattie alla base di questi valori, talora è semplicemente un finto problema, causato dall’ipervolemia del sangue.