Ormone antimulleriano, cosa è e quali sono i valori normali

L’ormone antimulleriano consiste in una glicoproteina che viene prodotta dai testicoli dell’uomo (dalle cellule del Sertoli, nei testicoli), e dalle cellule ovariche nelle donne (dalle cellule della granulosa dell’ovaio).

L’ormone antimulleriano è presente nelle donne fino alla menopausa, e la produzione è massima nella fase preantrale e nella fase antrale precoce. Ma qual è la funzione dell’ormone antimulleriano?

L’ormone in questione serve a:

  • diversificare l’apparato genitale dei maschi e delle femmine quando sono feti
  • impedire ai follicoli primordiali di poter essere utilizzati prima dello sviluppo, durante la pubertà nelle femmine.

A cosa serve la misurazione dell’ormone antimulleriano? Nelle donne l’AMH, questo il nome tecnico, viene misurato in diverse situazioni:

  • quando la donna è sottoposta a radioterapia o chemioterapia, che sono terapie che influiscono sulle ovaie;
  • quando la donna vuole restare incinta;
  • quando la donna rischia una menopausa precoce;
  • quando si procede alla fecondazione assistita;
  • quando si effettua la diagnosi dei tumori ovarici;
  • quando si vuole avere conferma della diagnosi della sindrome dell’ovaio micropolicistico;
  • quando il neonato presenta ambiguità dal punto di vista dei genitali;
  • per funzionare la valutazione dei testicoli nell’uomo.

Valori dell’ormone

I valori normali di ormone per le donne:

  • <4.7 ng/ml, se età è inferiore ai 2 anni;
  • <8.8 ng/ml, se di età compresa tra 2 e 12 anni;
  • 0.9-9.5 ng/ml per l’età tra 13 e 45 anni;
  • <1.0 ng/ml età 45 anni.

Per gli uomini:

  • 14-466 ng/ml età inferiore ai 2 anni;
  • 7.4-243 ng/ml età compresa tra 2 e 12 anni;
  • 0.7-19 ng/ml età maggiore di 13 anni

Esame ELISA e valori dell’ormone antimulleriano

In che modo viene misurato l’ormone antimulleriano?

La misurazione viene effettuata dopo un semplice esame del sangue per mezzo del saggio immunoenzimatico chiamato metodo ELISA.

Il metodo in questione consiste in un saggio di laboratorio che misura i livelli dell’ormone antimulleriano nel campione prelevato. Da questo esame si capisce se i livelli sono alti, nella norma o bassi.

Fattori che possono influenzare l’esame sono ad esempio il tumore ovarico o la sindrome dell’ovaio policistico mentre il ciclo mestruale non ha rilievo sull’esame.

Non è richiesta alcuna preparazione per l’esame.

Se i valori di ormone antimulleriano sono molto bassi, significa che la donna è in menopausa e che ha una riserva ovarica trascurabile (insufficienza ovarica). Se la donna cerca di restare incinta, potrebbe essere difficile farlo con metodi naturali.

Si tenga conto che il limite di ormone per una gestazione probabile è fissato in 1.1-1.4 ng/mL. Tuttavia in caso di fecondazione assistita è possibile ottenere un risultato anche se si parte da un limite più basso.

Più è alto il valore dell’AMH e più ovociti si ottengono con la stimolazione ovarica ed aumenta la possibilità di fecondazione in vitro. Nonostante tutto, si tratta di stime generiche e non esiste un valore minimo al di sotto del quale si assolutamente impossibile riuscire a restare incinta.

Bisogna leggere con attenzione i risultati tenendo conto che l’età ha un’incidenza fondamentale nelle possibilità di restare incinta anche indipendentemente dai valori alti o bassi dell’ormone antimulleriano.

I valori bassi nell’uomo possono indicare ipogonadismo e disordine dello sviluppo sessuale.

Invece se i valori di ormone antimulleriano nella donna sono molto alti, è possibile che sia una spia della sindrome dell’ovaio policistico. Infatti in questi casi i livelli di ormone antimulleriano sono dalle 2 alle 5 volte più alti della media.

In genere però il test dell’ormone antimulleriano non è da solo sufficiente a valutare la sussistenza di una patologia, e per la diagnosi bisognerà affrontare degli esami più specifici. Esami per integrare quello ELISA sono ad esempio l’ecografia delle ovaie, l’ecografia addominale e la rilevazione degli steroidi sessuali.