Medico di base e visite domicilio, quali sono le regole?
Il rapporto PiT Salute del Tribunale per i diritti del malato ha messo in evidenza alcuni dati allarmanti che certificano lo (scarso) livello di salute del rapporto medico paziente in Italia. Infatti la seconda segnalazione più frequente dei pazienti è la carenza di assenza territoriale e, specialmente, il fatto che i cittadini si vedono troppo spesso negata la possibilità di visita a domicilio.
Ma perché questo avviene? Il medico è davvero tenuto a dare seguito alla richiesta del paziente di essere visitato a domicilio? Prima di tutto bisogna capire se e quando esiste un dovere del medico di visitare il paziente a casa.
Il medico di base, come tutti sanno, si occupa di redigere le ricette per analisi, visite, farmaci, certificati di malattia, salute, per sport, per il lavoro e per molto altro. Il medico effettua anche le visite e, nella maggior parte dei casi, queste attività vengono svolte nell’ambulatorio, cioè nel suo studio.
Il paziente ha quindi diritto di richiede la visita a domicilio, di non recarsi esso stesso presso l’ambulatorio, solamente se il malato non è trasferibile. In sostanza solamente nei casi limite, cioè nel caso in cui il paziente si trovi in uno stato di salute tale da non poter neppure uscire di casa, è possibile richiedere ed ottenere dal medico di base la visita a domicilio.
Il problema è di nuovo irrisolto: quando un malato è non trasferibile? La legge non entra nei dettagli, quindi sulla definizione aleggia una nebbia di incertezza.
Il medico potrà valutare di volta in volta, tenendo conto dello stato di salute, dell’età e delle condizioni del paziente, se esso sia o meno trasferibile. La discrezionalità entra in gioco, e quindi è solo il medico che valuta se sia il caso di raggiungere nella sua abitazione il paziente.
Inoltre se il malato non è trasferibile, la visita medica è del tutto gratuita. Si chiarisce però che l’ammalato può chiedere al dottore di ricevere la visita a domicilio anche se non si trova in condizioni così gravi; però in questo caso il medico, se accetta di recarsi a domicilio, può richiedere un pagamento per la sua prestazione, perché (così dice la giurisprudenza di Cassazione) in questo caso la visita è come se fosse privata, e quindi è possibile per il medico chiedere il pagamento della visita e dello spostamento territoriale.
Le regole della visita a domicilio: gli orari
Il medico è tenuto ad effettuare la visita domiciliare entro la stessa giornata (se la richiesta giunge entro le dieci di mattina) ovvero, se la richiesta giunge successivamente, entro le 12 del giorno successivo.
Il sabato e nei giorni di festa il medico non è tenuto a lavorare nel suo studio, ma deve comunque effettuare entro le dieci del giorno le visite richieste e quelle non effettuare ma richieste dopo le ore dieci del giorno prima.
La disciplina è un po’ complicata e dalle lamentele dei pazienti ci si può legittimamente domandare se effettivamente tutte le richieste di visite a domicilio non soddisfatte fossero esagerate o meno; ed è anche per sopperire a queste problematiche che negli ultimi anni abbiamo assistito alla nascita di numerosi servizi che consentono di richiedere ad un medico di essere visitati presso la propria abitazione, fra i tanti citiamo mediciadomicilio.net una realtà che offre un servizio di pronto soccorso privato e visite mediche domicilio a Roma e provincia.
Sempre più persone infatti preferiscono avere la certezza della visita a domicilio senza dover attendere necessariamente il giorno seguente e, per evitare ritardi o incomprensioni, optano direttamente per il servizio privato, presente a Roma ma anche in altre città d’Italia.